Valori Plastici
Valori Plastici. Rassegna d'arte.
Roma, 1918-1922 (Cm. 29, pp. 20 circa per ogni fascicolo; brossura editoriale figurata).
Interessante antica e rara rivista d'arte del primo Novecento; notissima pubblicazione periodica diretta da M. Broglio, rivista che accolse scritti e illustrazioni di opere d'arte di letterati, critici ed artisti di varie correnti artistiche, cubismo, futurismo,..., sia italiani che stranieri, tra cui Carrà, Savinio, Folgore, de Chirico, Melli, Cocteau, Jacob, Breton, Aragon, Soupault, Picasso, Blanchard, Braque, Severini, Gris, Lipchitz, Cendras, Apollinaire, Fattori, Kandinski, Martini,...;
la durata delle pubblicazioni fu abbastanza limitata, e di questa rivista disponiamo di quasi tutto il pubblicato, sin dal numero primo, e in particolare:
Anno 1 (1918-19): annata completa in 5 fascicoli;
Anno 2 (1920): 4 fascicoli (su 5, manca il fascicolo doppio 5/6);
Anno 3 (1921): 2 fascicoli (2° e 5°).
Edizione in buona conservazione generale, con qualche traccia d'uso e molti appunti o sottolineature del vecchio proprietario, un noto artista pugliese del primo '900, pittore e scultore di area barese, il quale usava evidenziare gli scritti pubblicati di suo prevalente interesse, annotando in copertina i riferimenti agli autori; copertine originali in brossura, alcune, le ultime, anche figurate; ampio e interessante l'apparato illustrativo, con molte figure, anche a piena pagina o in tavole fuori testo.
(dal web) VALORI PLASTICI
Il 15 novembre 1918, lo stesso giorno in cui il generale Armando Diaz viene trionfalmente accolto nella capitale esce in edicola il primo numero del mensile "Valori Plastici" che proseguirà fino al 1922 (per un certo periodo anche in francese).
Cardine della rivista e delle attività ad essa collegate (le mostre in Italia e in Germania, le edizioni d'arte) è Mario Broglio, che si pone subito come un organizzatore culturale di respiro europeo, capace di coinvolgere nel suo progetto le figure più interessanti del momento, dai metafisici (Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà) ai cubisti francesi (Pablo Picasso, Georges Braque, Jean Cocteau), dai dadaisti (Tristan Tzara, Francis Picabia) ai tedeschi della Nuova Oggettività (George Grosz, Oskar Kokoschka). La rivista si propone di "ristabilire in pieno i valori della pittura e della scultura", contro le degenerazioni dell'avanguardia, in particolare del futurismo. Si tratta di un ritorno all'ordine, che si traduce in un recupero della tradizione pittorica italiana, da Giotto a Masaccio, da Piero della Francesca a Paolo Uccello. La rivista cessa le pubblicazioni nel 1922, ma la sua influenza si estenderà per tutto il decennio successivo, contribuendo a formare il gusto di una intera generazione di artisti.
